Dislessia – Percepire il mondo “diversamente”
In Italia il fenomeno della dislessia riguarda circa il 5% dei bambini e bambine privi di patologie preesistenti. Questo problema si manifesta anche in un certo numero di adulti.
Sentiamo spesso parlare di dislessia, ma in cosa consiste esattamente? Si tratta di una sindrome che necessita di un approccio multidisciplinare integrato per ottenere miglioramenti.
In realtà si dovrebbe parlare di dispercezione, grande branca di cui la dislessia è la manifestazione più nota ma la meno diffusa. Nei bambini, questo disturbo si manifesta a scuola con sintomi quali disattenzione, problemi di concentrazione e/o di apprendimento, iperattività accompagnata, spesso, da TIC.
A casa, invece, con dolori “inspiegabili” (specie al ventre ed alle grandi articolazioni) chiamati generalmente (ed erroneamente) come dolori della crescita, capogiri, vertigini, fotofobia stanchezza cronica, mal d’auto. Per una corretta diagnosi sono utili i pareri di diversi specialisti compresa una valutazione percettiva nella quale vengono rilevati gli aspetti di mancata “integrazione funzionale” degli stimoli che arrivano al paziente. Questi possono contribuire a dare disturbi sia di tipo posturale che cognitivo.
Terapie per problemi di concentrazione, DSA e dolori posturali
L’obiettivo non è curare il sintomo ma agire sulla causa prima. Perché una schiena è diritta ed una, invece, risulta essere “storta” (ad esempio scoliotica)? Perché un bambino legge bene e sta dritto ed un altro, invece, presenta delle difficoltà nel leggere e “sta storto”?
La risposta a queste domande è che il cervello riceve informazioni in modo incoerente e quindi dà comandi “sbilanciati” al corpo. I principali “informatori” del cervello sono: occhi, lingua, piedi, pelle. Ve ne sono anche molti altri ma meno coinvolti nei disturbi della percezione e della postura.
La “visione” disallineata o non corretta, viene riprogrammata principalmente attraverso l’uso di prismi percettivi attivi. Questi prismi applicati da soli o in abbinamento ad altre correzioni visive permettono al paziente di avere una migliore visione laterale ed una informazione visiva coordinata fra i 2 occhi.
Alterazioni percettive : cause degli squilibri posturali e dislessia
Bisogna ricordare che lingua ed occhi lavorano sempre in modo coordinato. Una alterazione dell’allineamento degli occhi viene percepita dal cervello come un orizzonte storto e quindi il paziente “riaggiusta” testa, collo e schiena per far apparire l’orizzonte parallelo alla terra. Portato nel campo cognitivo questo si manifesta in una visione sdoppiata, che determina a sua volta una forte difficoltà ad interpretare certe lettere (dislessia, disgrafia, disortografia, ecc).
In pratica è come se vedessimo un film in 3D a occhi nudi, senza gli appositi occhiali.
Ma i problemi posturali e cognitivi non si limitano al corretto funzionamento dei soli occhi.
Quando deglutiamo, infatti, attiviamo simultaneamente 50 muscoli sviluppando come minimo una forza di oltre 10 tonnellate al giorno. Tonnellate che è preferibile averle a nostro favore piuttosto che contro, per cui una rieducazione neuromuscolare partecipe del paziente è indispensabile. Noi usiamo la rieducazione miofunzionale cognitiva tramite biofeedback per riprogrammare i movimenti della lingua che sono fondamentali per una corretta “visione”, anche in un paziente con vista perfetta.
Dott. Carlo Perissotto
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria ed Ortodonzia
Articolo Pubblicato su Medicina Moderna | Dicembre 2012
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