Effetti del lockdown nei bambini con DSA: i più fragili pagheranno il prezzo più alto

Effetti del lockdown nei bambini con DSA: i più fragili pagheranno il prezzo più alto

Disturbi del sonno, attacchi d’ansia, irritabilità. Sono i sintomi più frequenti di cui hanno sofferto e probabilmente ancora soffriranno bambini e adolescenti in Italia a causa  dell’ isolamento per l’emergenza coronavirus.

 A sostenerlo è il Ministero della Salute che ha diffuso un comunicato sugli esiti di un’indagine, promossa dall’Irccs Gaslini di Genova e guidata dal neurologo Lino Nobili, riguardante l’impatto psicologico del lockdown nei minori.

Se all’inizio della quarantena questa situazione ai più piccoli poteva sembrare una sorta di inaspettata vacanza, col passare dei giorni il distacco dalla scuola, dagli amici, dallo sport, dai parenti, la costrizione domestica ha assunto, spesso, una dimensione diversa: di noia, di mancanza, di vuoto e, addirittura, di oppressione.

Tre mesi di lockdown, con una quotidianità priva di contatti sociali esterni, attività sportive e scolastiche assenti, ha messo a dura prova la tranquillità di tutti i bambini, ma quelli con disturbi dell’attenzione (ADHD) e dell’apprendimento(DSA) hanno pagato e stanno pagando il prezzo più alto. Per loro oltre alla chiusura delle scuole si è aggiunta anche l’interruzione delle terapie.

 Quali saranno gli effetti di questo isolamento sui minori?

Secondo uno studio condotto dall’Irccs Gaslini di Genova , nei bambini più piccoli (sotto i 6 anni) sono stati registrati più frequentemente irritabilità, disturbi del sonno e ansia. Mentre, nella fascia dai 6 ai 18 anni, è prevalsa una sensazione di “mancanza d’aria”, una sensibile alterazione del ritmo del sonno e un aumento dell’instabilità emotiva. Lo studio, inoltre, ha evidenziato una correlazione tra il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali di bambini e ragazzi ed il grado di malessere dei loro genitori.

Purtroppo le conseguenze è probabile non si limiteranno alla sola fase emergenziale: per i ragazzi più fragili non sarà facile il ritorno alla “normalità”. Alcuni adolescenti si stanno chiudendo sempre più e stanno vivendo con preoccupazione il momento in cui dovranno tornare a confrontarsi con gli altri.

 Come aiutare bambini e adolescenti con DSA e ADHD dopo l’emergenza?

Qui sotto abbiamo raccolto qualche consiglio per partire con il piede giusto in questa fase di riapertura e lento ritorno alla normalità.

 

  • Anche in questa fase è importante organizzare la giornata con tempi definiti per svegliarsi ( fra le 7 e le 9 e non oltre per non alterare il ritmo circadiano degli ormoni ), mangiare, studiare e divertirsi. Tutto, però, con un approccio sereno e parzialmente flessibile.
  • Fondamentale è mantenere i contatti con i compagni di classe,  perché la scuola ricomincerà solo a settembre, anche con semplici chiamate o videochiamate.
  • Non bisogna perdere l’abitudine di far praticare dell’attività fisica a bambini e adolescenti: potenzierà sia la risposta immunitaria che l’umore.
  • Ora che la fase più acuta è stata superata è bene far uscire all’aperto e far correre i bambini almeno un paio di volte al giorno o quanto loro richiederanno
  • Importante è anche aiutarli ad esprimere i propri sentimenti e frustrazioni in forme adeguate.
  • Anche se il Coronavirus non è ancora del tutto sparito, è bene riprendere con le terapie interrotte in modo da ripristinare una sorta di normalità.

Contatta il nostro  studio a Treviso per prenotare una visita.

Related posts