OSTEOPATIA E DISLESSIA, LA STRANA COPPIA (CHE FUNZIONA!)
L’osteopatia cranio sacrale può essere di forte supporto alla terapia con i prismi percettivi attivi per il trattamento della dislessia.
‘Non si finisce mai di imparare’… , infatti con grande entusiasmo e profitto, con i miei collaboratori Paolo Molinari (ottico optometrista) e Patrick Palù (osteopata e fisioterapista), abbiamo partecipato ad un corso con il Dott Paolo Desirò (osteopata e fisioterapista) incentrato sulle potenzialità dell’osteopatia craniale nel trattamento della dislessia (e delle dispercezioni in generale).
Osteopatia e cura della dislessia
L’osteopatia è una ormai non più giovane disciplina terapeutica naturale, fondata nella seconda metà dell’Ottocento dal Dott Taylor Still e si basa su una conoscenza precisa della fisiologia e dell’anatomia del corpo umano. Si avvale di tecniche di manipolazione craniale volte a ristabilire le funzionalità del nostro organismo. Oggi, dopo oltre un secolo, i principi di base dell’osteopatia restano quelli definiti dal suo fondatore: mettere in posizione corretta le varie parti del corpo, dal cranio alle articolazioni, ai visceri, per consentire all’organismo di riacquistare il proprio funzionamento fisiologico e perfetto.
Già qui possiamo capire la profonda relazione che può venirsi a creare tra questa disciplina e il nostro metodo, al fine della taratura del sistema propriocettivo. In questo senso, leggere manipolazioni craniali (ma non solo) aiutano a liberare i canali che permettono l’accesso delle informazioni: tanto più liberi sono questi canali, tanto migliori saranno le informazioni che perverranno al nostro cervello.
Tutti noi necessitiamo infatti che le informazioni ci arrivino corrette, vengano processate in tempo breve e che ne esca un output utile e con poco dispendio di energie. Qualunque blocco, anche piccolissimo, rallenta questo processo e, a seconda dei casi, può portare ai DSA o ad altre patologie quali stanchezza mentale, fatica nella concentrazione, spossatezza e mancanza di coordinazione.
Risulta evidente, quindi, come questo trattamento potrebbe portare giovamento non solo ai ragazzi che presentano dislessia e problemi a scuola di varia natura, ma a chiunque presenti sintomi di difficile interpretazione, perché, come è provato ormai da molto tempo, dipendono da una mancata taratura del sistema propriocettivo.
Ritarare questo sistema, significa rimettere in equilibrio il nostro organismo, permettendogli così di lavorare al meglio delle sue potenzialità.
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